
Le “orecchiette che vorrei” prendono il volo per gli Usa: appuntamento all’Onu
4 Giugno 2025Il progetto è stato presentato negli States: «La fragilità diventi forza»
E’ stato presentato oggi all’Onu il progetto di inclusione sociale per giovani autistici ‘Le orecchiette che vorrei’. Due ragazzi del laboratorio hanno viaggiato da Ostuni a New York e prepareranno la tipica pasta pugliese nel Palazzo di vetro alla presenza dei rappresentanti delle delegazioni internazionali, durante uno degli incontri della conferenza mondiale sui Diritti delle persone con disabilità.
«Nel nostro laboratorio – ha detto Giuseppe Primicerio, ideatore e fondatore del laboratorio – i ragazzi e le ragazze autistici non sono pazienti. Non sono assistiti. Sono artigiani. Sono cuochi di bellezza. Sono piccoli maestri di lentezza, precisione, cura. Ci insegnano che la perfezione non è fare tutto come gli altri, ma fare qualcosa con tutto l’amore che si ha. Ogni giorno, nel nostro laboratorio, c’è una magia. C’è chi impasta, chi taglia, chi dispone la pasta a seccare, chi sorride mentre lo fa. E c’è chi trova, finalmente, uno spazio dove essere sé stesso senza dover chiedere scusa. Questo non è solo un progetto. È una visione del mondo».
Il progetto del laboratorio, promosso dalla Yuri Benefit Corporation, nasce su impulso di Primicerio impegnato nel dare un futuro a tanti ragazzi autistici come suo figlio Yuri. “Essere genitore di un figlio autistico significa combattere ogni giorno contro due mostri: l’indifferenza degli altri e la paura del futuro. Oggi vi chiedo – ha proseguito Primicerio – di camminare insieme a noi, di sostenere questo laboratorio non solo con le donazioni ma con la scelta profonda di uno sguardo nuovo. Uno sguardo che non abbia paura della diversità, ma la accolga come un arricchimento. Perché la vera povertà non è la mancanza di risorse, è la mancanza di comprensione».
«’Le orecchiette che vorrei’ è solo l’inizio – ha concluso -. Vorrei che ogni città, ogni quartiere, ogni paese avesse un luogo così. Un luogo dove la fragilità diventa forza. Dove i padri e le madri come me possano finalmente dire: ‘Non ho più paura. Mio figlio è al sicuro. Mio figlio è nel mondo’».
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Da Ostuni a New York, i ragazzi autistici de «Le orecchiette che vorrei» cucinano all’Onu
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